LA SANTITA'
I tratti salienti della spiritualità del monastero di S.Anna erano l’appassionata contemplazione della carità di Dio manifestata nella passione di Gesù e dell’umiltà di Dio manifestata nella sua incarnazione, cui corrispondeva un atteggiamento di gratitudine, lo sguardo costantemente volto a Gesù obbediente al Padre e appassionato per l’uomo, l’armonioso intreccio di preghiera liturgica e di prolungata preghiera personale, la delicata attenzione all’uomo.
Per questo
i lineamenti comuni della santità fiorita nel monastero lungo i secoli
sono stati:
1. l’intima unione a Gesù-sposo, cui si guarda con spirito di gratitudine
2. l’obbedienza amorosa alla volontà del Padre
3. l’amore reciproco espresso preferibilmente nell’umile servizio
e nel perdono
4. la pazienza di chi accoglie con pace di essere solo una creatura
Questi
lineamenti sono stati incarnati in una molteplicità di attitudini, conformi
la fisionomia umana di ciascuna sorella, giacché altra caratteristica
di questo monastero, come del resto del mondo bizzocale, era il rispetto dell’area
di libertà propria di ciascuna.
Tra le numerose testimonianze di sorelle morte in concetto di santità
ne scegliamo alcune. Per i primi secoli l’elenco contiene poco più
che i nomi, a mano che il tempo avanza possiamo beneficiare di una più
abbondante documentazione.
Negli ultimi
decenni del secolo XIX e nei primi del XX, anni difficili, caratterizzati da
molta insicurezza a causa della soppressione, il monastero soffrì la
perdita numerose giovani suore colpite dalla tisi. Esse hanno lasciato la testimonianza
di una vita vissuta con grande coraggio e fervore alla sequela di Gesù
povero e nudo in croce. Tra le tante scegliamo qualche testimonianza: suor
Maria Eufrosina Guaitini, suor
Maria Angelina Pieraccini, suor Maria Agnese Bellucci,
suor Maria Gesualda Cossio.