SUOR MARIA GESUALDA COSSIO
Nata vicino a Udine nel 1907, entrata a 23 anni nell'Istituto, dopo solo pochi anni di vita religiosa si ammalò del morbo di Pott che la consumò lentamente in dodici lunghissimi anni, attraverso la deformazione e la distruzione del sistema osseo e una ulcerazione progressiva, che la costrinse nell'immobilità assoluta. Dal suo letto di dolore, nella cella dove accoglieva i tanti amici che amavano intrattenersi con lei, offriva esempio continuo di pazienza nella sua grave infermità. ma soprattutto di quella francescana letizia che è frutto di adesione totale al progetto di vita che Dio stabilisce per le sue creature.
Invitata una volta a partecipare ad un pellegrinaggio a Lourdes, disse che vi sarebbe andata molto volontieri, ma non per chiedere la guarigione perché "tra lei e il suo Dio c'era un patto". Fu chiaro che aveva offerto la sua vita al Signore.
Le suore che in quegli anni si preparavano alla vita religiosa nell'Istituto, la ricordano come una luce viva della comunità; a lei tutte facevano riferimento per riceverne sostegno in quegli anni critici e dolorosi della guerra e del dopoguerra. Allorché a Foligno suonava la sirena d'allarme e tutte scendevano in cantina per difendersi dai bombardamenti, suor Gesualda restava nella sua cella, serena, rassicurando le sorelle che, ogni volta, erano nel dilemma se lasciarla sola o restare con lei nel pericolo.
Quando la comunità, per stare più al sicuro, si trasferì a Belfiore, suor Gesualda fu trasportata nell'ospedale là allestito provvisoriamente e qui continuò a diffondere con il suo esempio il messaggio della sua fede eroica che trovava alimento nell'amore di Dio che ella aveva seguito fin dalla sua giovinezza. Morì a Foligno il 17 marzo 1947.