3. ANGELINA "POVERA DI CRISTO"

Il primo documento storico che attesta Angelina presente a Foligno nel monastero di fra Paoluccio è del 1399, tuttavia lo stesso monastero risulta volgarmente chiamato “delle contesse” fin dal 1394; questo ci autorizza a ritenere che Angelina, insieme a sua cugina Cecca dei conti di Marsciano, fosse tra " le donne di lodevole vita" per le quali il Beato Paolo Trinci aveva ottenuto dal padre generale dei Minori l'autorizzazione ad attuare un'esperienza dell'Osservanza al femminile. Tale ricostruzione dei fatti concorderebbe in parte con la cronologia offerta dal manoscritto del monastero di s.Anna, secondo cui Angelina "nel 1385 prese l'abito del terz'ordine di s. Francesco ed ottenne facoltà da papa Urbano VI di poter istituire il Terz'Ordine di s.Francesco in monasteri formati con più osservanza e strettezza di vivere". E Urbano VI fu papa dal 1378 al 1389.
D’altra parte già ai primi del '400 Angelina è molto attiva tra Foligno e Assisi, dove è anche detta "dimorante"; la vediamo poi perorare con audacia la causa delle bizzoche di s. Anna e dei bizzoccaggi già a lei collegati (almeno Assisi e Todi) presso Bonifacio IX, di passaggio a Foligno, ci imbattiamo dunque in una donna che ha ampiamente sposato quell'esperienza bizzocale, che ha già varcato i confini della città dei Trinci, in una donna attiva che si armonizza male con l'immagine di chi è vissuta fino a quarant'anni esclusivamente tra le pareti del castello paterno; al contrario, ella reca i segni della maturità di una persona esuberante, che ha meditato e interiorizzato più esperienze di vita.

Foligno, veduta (fine anni Cinquanta). In secondo piano le strutture del monastero con l'orto

Come mai Angelina sceglie Foligno come luogo della sua esperienza spirituale? Foligno era notoriamente terra ospitale nei confronti di fenomeni di fronda: qui l'Osservanza francescana aveva vissuto i suoi primi albori con fra Giovanni della Valle, qui aveva prosperato l'esperienza riformatrice del Beato Tomasuccio e precedentemente l'intensa esperienza spirituale di Angela e del suo Cenacolo.
Foligno offriva l’appoggio dei governatori della città, vicini al papato, poteva assicurare, dunque, in quel momento ad Angelina l'appoggio politico e religioso necessario per l'attuazione, nella legalità, di una esperienza che altrove le avrebbe potuto causare qualche serio pericolo: a causa di precedenti interventi pontifici non era in alcun modo, infatti, consentito cominciare una nuova esperienza di vita comunitaria senza incorrere nella scomunica e nella persecuzione dei politici ossequienti a Roma.
A Foligno inoltre si era già affermata l'esperienza di Paoluccio Trinci già nota ad Angelina. Mossa dunque da interiore ispirazione, in questa città e in quest’esperienza ella s’inserirà, qui fioriranno i doni di natura e di grazia che lo Spirito del Signore aveva deposto in lei.
Il monastero di s. Anna continuerà a chiamarsi "di fra Paoluccio", che ne era stato l'iniziatore e il garante ma, morto Paoluccio intorno al 1390, lei deve averne preso completamente la direzione; la denominazione di "monastero delle Contesse”, espressione popolare che nel 1394 appare già consolidata, ne sarebbe una conferma.