I TRINCI

Le origini della famiglia Trinci si perdono nella leggenda. Federico Frezzi, con palese intento celebrativo, le fa risalire alla guerra di Troia da cui sarebbe sfuggito il primo Trinci. Di stirpe probabilmente longobarda, famiglia nobile (comites, conti, li definiscono i documenti fin dall'XI secolo), a partire dalla seconda metà del Duecento i Trinci accresceranno via via il proprio prestigio fino ad acquistare il controllo della città di Foligno.

La disgregazione dello Stato della Chiesa, infatti, accentuata dallo Scisma di Occidente, aveva permesso ad alcune famiglie di raggiungere un rilevante potere locale, fino a divenire vere e proprie signorie. I Trinci furono una di queste famiglie. Dopo un passato filoimperiale ai tempi di Federico II, erano divenuti guelfi, riuscendo con questo "passaggio di campo" a scacciare nel 1305 la famiglia ghibellina degli Anastasi e a assumere, nella figura di Nallo Trinci, la signoria della città. A partire da questo momento, i Trinci governeranno Foligno e le terre circostanti, prima con il titolo di gonfalonieri e poi, dopo il 1367, di vicari apostolici, titolo che rappresentava il riconoscimento ufficiale del potere della famiglia.

Nel frattempo il prestigio dei Trinci cresceva, grazie ad una attenta politica di legami familiari e di amicizia. Dal 1386 al 1415 è signore di Foligno Ugolino che mostrò di essere un politico abile e accorto. L'ascesa al soglio pontificio di Bonifacio IX, si rivelerà per lui un evento particolarmente felice: nel 1399, infatti, Ugolino riuscì a far sposare sua figlia Agnese al fratello del papa, Andrea Tomacelli. Ugolino a questo punto poteva controllare Foligno anche dal punto di vista religioso, intromettendosi nelle nomine delle autorità ecclesiastiche. Molto probabilmente egli utilizzò il proprio prestigio personale e le proprie conoscenze, anche per favorire l'esperienza spirituale di Paoluccio e di Angelina, come testimoniano i documenti. A Ugolino si deve anche l'inizio della costruzione della splendida residenza di famiglia sulla piazza Grande (oggi Palazzo Trinci, Museo della Città).

A Ugolino succedettero i figli Nicolò, Bartolomeo e Corrado. E' quest'ultimo che emergerà nella gestione del potere, dopo la terribile strage di Nocera del 1421, dove i due fratelli troveranno la morte. L'equilibrio che aveva permesso fino a quel momento la crescita della famiglia, ossia gestire la signoria riconoscendo l'autorità del pontefice, conciliando mire espansionistiche e rispetto formale per il potere ufficiale e per i vicini, s'incrina progressivamente. Nel 1439 il cardinale Vitelleschi muove guerra a Foligno, assedia la città e la prende, catturando Corrado e due suoi figli maschi che verranno uccisi in prigione. Finiva così una signoria che aveva segnato nel bene e nel male la storia di Foligno e dell'Italia centrale per 134 anni.