IL TERZ'ORDINE FRANCESCANO

Francesco aveva raccolto intorno a sé molti laici, a cui gli impegni secolari non consentivano di vestire l'abito dei frati ma che nel contempo volevano vivere nello spirito francescano. Accanto alla fondazione degli ordini dei Frati minori (primo ordine) e delle suore di clausura o Clarisse (secondo ordine), egli redasse dunque delle istruzioni per i laici che non potevano o non volevano professare i voti solenni, costituendo il Terzo Ordine Francescano (T.O.F. oggi O.S.F., Ordine secolare francescano), detto anche Ordine Francescano della penitenza. Per regolarne la forma di vita scrisse due lettere indirizzate ai fedeli penitenti ed il Memoriale o Regola antica (1221).

Sebbene i papi precedenti avessero elogiato il movimento, fu solo nel 1289 che Nicolò IV con la bolla Supra Montem ne riconobbe definitivamente la forma di vita. Nel frattempo, accanto ai laici veri e propri, che continuavano a vivere nelle proprie abitazioni e a svolgere le loro attività quotidiane, si erano venuti a creare dei gruppi di fratelli che sceglievano di seguire la regola del Terzo Ordine vivendo però in comunità, scegliendo la vita contemplativa nella solitudine negli eremitaggi, o prestando servizio negli ospedali o dedicandosi all'apostolato e alla predicazione. Si era venuto a creare il cosidetto Terzo Ordine regolare, che ottenne il definitivo riconoscimento nel 1447 da papa Nicolò V.

E' in questo cammino che si inserisce la figura di Angelina. Allora per le donne l'unica forma di vocazione religiosa era legata strettamente alla scelta della clausura: per questo il terzo ordine (francescano, ma non solo, esistendone forme analoghe anche per gli altri ordini mendicanti, cioè i domenicani e gli agostiniani) poteva essere una sorta di via intermedia. Le donne che volevano cioè vivere nella preghiera e nel servizio agli altri, divenivano terziarie (o penitenti o bizzoche, come si diceva allora). La scelta però di vivere insieme, in vere e proprie comunità, trovava l'opposizione di frati e di parte del clero maschile, che guardava con timore a queste donne che si comportavano come suore, ma che non erano monache di clausura.

I documenti mostrano come era stato così che erano nate le diverse case che poi aderirano alla congregazione di Angelina: a Assisi, a Todi, a Perugia... Il merito della beata Angelina fu quello di cercare di ottenere una forma di riconoscimento per la sua comunità che venne appunto con la bolla di Bonifacio IX nel 1403. Per questo motivo ella è considerata la fondatrice del Terzo Ordine Regolare femminile.