LE TERZIARIE FRANCESCANE DELLA BEATA ANGELINA: LA LORO STORIA
La Congregazione delle Terziarie francescane della Beata Angelina rinasce nel 1915 dallo sviluppo del monastero di S. Anna in Foligno. Queste le tappe principali del suo farsi.
Dopo la morte della Beata Angelina (1435) la Congregazione di Foligno visse momenti di tensione a causa del mutato orientamento dei Frati Minori Osservanti, che avrebbero voluto uniformarla alla tradizione religiosa femminile imponendole la clausura. Si giunse così al suo scioglimento nel 1461. Da questa data ogni comunità continuò a vivere in autonomia sempre nel rispetto del proprio carattere originario di monastero aperto, fino al Concilio di Trento che impose la clausura a tutte le fraternità femminili. Ha inizio così per il monastero di S.Anna una nuova stagione che durerà fino ai primi anni del secolo XX.
Nel tempo della soppressione
postunitaria nella seconda metà del secolo XIX esso sperimenta una
grande precarietà: la tisi mieteva vittime tra le più giovani,
il numero dei membri si assottigliava, era sempre incombente il pericolo di
sfratto da parte prima delle autorità governative poi comunali, essendo
stato il monastero dichiarato proprietà demaniale. In questo clima
del tutto sfavorevole matura nelle monache discendenti della Beata Angelina
la decisione di acquisire una maggiore libertà di movimento, comincia
ad affacciarsi una consapevolezza del loro volto originario.
Pur tra contrasti esse ottengono di poter aprire una scuola per alunne esterne,
ampliano l’educandato e nel 1903 ottengono definitivamente la dispensa
dalla clausura. Un notevole appoggio le suore lo ricevono in questi anni dal
vescovo di Foligno, mons. Giorgio Gusmini e soprattutto dai cardinali protettori,
mons. Antonio Agliardi, vescovo di Albano, e successivamente mons. Ottavio
Cagiano de Azevedo. Nel 1915 ottengono l’approvazione, da parte dell’autorità
ecclesiastica, delle nuove Costituzioni. Si riconosce l’Istituto come
Congregazione sotto il governo di una superiora generale, mentre si aprono
altre case: Assisi, Belfiore, Anzio, Amelia, Viterbo, Cingoli. Nel 1923 la
Congregazione è aggregata all’Ordine dei Frati Minori Cappuccini.
La presenza carismatica di madre Flora Guancini (+ 1939), superiora generale per ventiquattro anni consecutivi, contribuì al consolidamento di quell’immagine dell’Istituto, di quello stile di vita e forma di servizio apostolico che le religiose avevano scelto e che la chiesa con l’approvazione aveva riconosciuto. Per cento anni l’attività educativa sarà la loro forma privilegiata di vicinanza all’uomo attraverso l’insegnamento, l’attività catechetica, i collegi e, dopo la seconda guerra mondiale, gli orfanotrofi. Tuttavia si conserva un legame, talora inconsapevole, con lo spirito delle origini: lo spirito della cella e cioè la forte componente contemplativa, lo sguardo costantemente rivolto a Gesù crocifisso obbediente al Padre, sguardo che alimenta lo spirito penitenziale.
Cingoli, chiesa, foto
Questo spirito diviene più consapevole grazie ai pressanti inviti del Concilio Vaticano II e del magistero della Chiesa a ricercare le sorgenti della propria vocazione, la parola fondante che segna la nascita di una famiglia religiosa, a riscoprire la propria identità carismatica per trovare nuovo slancio nella costruzione del Regno. Si avvia quindi nella Congregazione un lavoro di ricerca documentaria e di riflessione circa il patrimonio spirituale ereditato dalla tradizione ed espresso attraverso la legislazione e l’arte. Furono celebrati due convegni di studi storici, rispettivamente nel 1983 e nel 1995 con relativa pubblicazione degli atti (La Beata Angelina da Montegiove dei conti di Marsciano e il movimento del terz’ordine regolare francescano femminile e Le terziarie francescane della Beata Angelina: Origine e spiritualità), si raccolsero le fonti documentarie per un approccio allo studio della beata Angelina, si organizzarono giornate di spiritualità, incontri comunitari periodici, fu aperto un eremo a Pasano di Valtopina che poté essere acquistato grazie alla generosa offerta di un benefattore, il dottor Giuseppe Salari.
Nel frattempo due avvenimenti importanti, sia pure di natura differente, segnarono la storia della Congregazione: l’apertura alla dimensione missionaria con la partenza delle prime due sorelle per lo stato del Rio Grande do Sul in Brasile nel 1975 e l’avvicinamento ai nuovi movimenti ecclesiali. Maturava così l’amore alla Parola di Dio, la liturgia tornava ad essere considerata il centro della vita comunitaria. L’approfondimento della comune vocazione battesimale, poi, conduceva le Suore ad un rapporto nuovo con tutto il popolo di Dio e nello stesso tempo sollecitava ad approfondire il loro specifico lineamento di religiose, religiose francescane e francescane della Beata Angelina. Prezioso il contributo dato in questi anni sia in Italia che in Brasile da alcuni profeti, uomini e donne di Dio che ne stimolarono e accompagnarono il cammino.
Il sisma
dei 1997, che interessò gran parte dell’Italia centrale, colpì
ben quattro delle case della Congregazione: Foligno, Assisi, Cingoli e Pasano.
Da questo momento ha inizio la faticosa fase della ricostruzione durata dieci
anni che, come tutte le realtà umane, ha avuto una doppia faccia: ha
richiesto molte energie ma nello stesso tempo ha consentito ulteriori acquisizioni
storiche, ha sollecitato ulteriori ricerche che si sono rivelate preziose. Punti
di arrivo sono stati in qualche modo la ricostruzione e pubblicazione nel 2006
della biografia della Beata Angelina, La Contessa con gli zoccoli,
e la monografia sul monastero di Foligno (Il monastero di Sant’Anna
a Foligno- Religiosità e di arte attraverso i secoli).
Come risposta al forte senso missionario maturato nelle suore brasiliane della
Congregazione si apriva nell’anno 2000 una fraternità in un villaggio
nei dintorni di Antananarivo-Madagascar dove attraverso le nuove vocazioni torna
ad attualizzarsi il carisma di Angelina nella Chiesa.