IL SEGNO DI ANGELINA: IL FUOCO

A partire dal Seicento, Angelina viene raffigurata mentre porta nella veste dei carboni accesi che non la bruciano. All'origine di questo segno iconografico è senza dubbio la biografia scritta da Ludovico Jacobilli e il suo racconto della prova ordalica sostenuta di fronte al re di Napoli. Accusata di eresia, Angelina si presentò di fronte al re portando appunto nella veste del fuoco che non la bruciava, provando così la propria innocenza.

Ma come si deve intendere questo racconto?
Un tipo di lettura vede espresso nel miracolo del fuoco, che arde e non brucia, il legame tra Angelina e l’ambiente degli Spirituali, di cui l’Osservanza è stata erede: di questi si diceva che non temevano il fuoco, giacché il Signore era con loro. Comunque lo si legga, la presenza del fuoco come segno iconografico di Angelina vuole alludere alla potenza di Dio nella sua vita, fuoco incandescente che rende simili a sé e permette di farsi presenza misericordiosa all’uomo che, in quanto tale, è sempre in stato di bisogno. In questo senso il “fuoco” è come la cifra che definisce la giovinezza di Angelina e tutta la sua vita.