L'ATTUALITA' DELLA FIGURA DI ANGELINA

L’attualità di Angelina può essere compresa a partire dal suo profilo interiore e da alcune considerazioni di ordine storico.

PROFILO INTERIORE

Quattro sono gli elementi fondamentali del profilo interiore di Angelina, che la rendono una figura di grande attualità: una spiccata vitalità interiore, che ha generato in lei un evidente dinamismo, una notevole determinatezza, unita a flessibilità, una grande passione per Gesù, sposo umile e crocifisso, e un’attenzione femminile a chi è nel bisogno.

1. Spiccata vitalità interiore.

Nella vita di Angelina la sofferenza le si presentò sotto molti volti: morte fisica di persone care, pestilenze ricorrenti, lotte politiche, divisioni nella chiesa, decadenza e lenta estinzione della sua famiglia, incomprensione da parte dei Frati Osservanti. Ebbene non si riscontrano in lei esiti di ripiegamento sulle sue sofferenze, al contrario ella appare dinamica, coraggiosa, in movimento. Gli stessi frequenti spostamenti tra città dell’Italia centrale la rivelano una donna vivace. L’avere costituito un movimento religioso femminile, sparso in ben cinque attuali regioni geografiche, non era per quel tempo cosa di poco conto per una donna. Certamente lo sguardo fisso su Gesù crocifisso e lo spirito penitenziale secondo l’orientamento francescano, devono averla aiutata. Penitente è infatti un uomo, una donna che ha accolto la duplice dimensione della croce di Gesù: questa svela la profonda malizia del peccato e il grande cuore di Dio che accetta la debolezza per soccorrere l’umanità. Illuminata da questa luce, resa forte dallo Spirito Santo, Angelina penitente si sottomette alla signoria di Dio, la cui volontà vuole compiere.

2. Determinatezza senza rigidità.

Questa qualità emerge soprattutto durante la crisi del 1430. Più che settantenne ella affronta la situazione difficile, determinatasi nei rapporti con i Francescani Osservanti, fidando che Dio accompagnerà l’opera da lui stesso suggerita. Facendosi interprete di aspirazioni che venivano da lontano e collocandosi nel solco di altre esperienze che stavano fiorendo in ambito beghinale o di Terzi Ordini, ella consegue due obiettivi: contribuisce a far salva la forma di vita mista per le donne e contribuisce al riconoscimento del ruolo non subalterno di queste nella conduzione di fraternità femminili, non in antagonismo ma in complementarietà rispetto all’uomo, con la possibilità per la donna di usare la sua peculiarità, fatta di attenzione e di concretezza.

3. Grande passione per Gesù, sposo umile e crocifisso.

Nelle costituzioni antiche del monastero di Foligno, dove Angelina è vissuta, è detto che le suore, quando parlano, devono parlare “in laude dello Sposo.” Dio è, dunque contemplato da Angelina come lo sposo che in Gesù ha sposato l’umanità. Le nozze tra Dio e l’uomo, celebrate nell’incarnazione, raggiungono la pienezza sulla croce. A somiglianza di molte donne dei secoli XIII-XIV-XV, Angelina si lasciò educare da s. Francesco d’Assisi allo sguardo prolungato e innamorato di Gesù crocifisso, che intenerisce e conquista e spinge a far fiorire la propria capacità di amore.

 

4.Attenzione femminile e presenza affettuosa agli altri.

C’è un ambito nel quale Angelina ha avuto modo di esercitare particolarmente la sua presenza affettuosa ed incisiva di sorella: quello del mondo femminile del suo tempo, particolarmente delle vedove.
Mentre nel nord Europa più facilmente, attraverso la nascita dei beghinaggi, si formarono generazioni di donne che, pure non legate da voti, realizzarono pienamente un modo di vita evangelico, l’Italia sembrò più restia ad accettare la “non pericolosità” della donna. In questo senso appare importante il contributo offerto da Angelina alla causa della donna e delle vedove, in particolare: ella si servì del prestigio della sua santità personale, della sua condizione sociale e delle sue conoscenze per porre tutto a servizio di aggregazioni di donne nubili o vedove cui mancava l’appoggio di un’istituzione.
Attraverso questa strada ella giungerà a creare legami di solidarietà tra realtà femminili esistenti in varie regioni dell’Italia centrale, che ebbero il loro riconoscimento nel 1428 ad opera di Martino V. E il beneficio della sua mediazione si avvertirà in aree ben più vaste, interessando l’Italia e l’Europa, come è documentato da alcune bolle pontificie.

CONSIDERAZIONI DI ORDINE STORICO

Angelina fu per un verso figlia del suo tempo, per un altro verso in anticipo rispetto ai tempi. Fu figlia del suo tempo in quanto espresse lo sguardo positivo sul mondo, che era stato proprio di Francesco d’Assisi di cui è seguace, visione questa che aveva messo in crisi la spiritualità basata sulla fuga dal mondo. La sua esperienza inoltre, cosi come quella di tutto il movimento bizzocale in cui lei era inserita, è legata al fiorire della vita della città, propria dei secoli XIII-XIV.
Fu in anticipo rispetto ai tempi per i seguenti motivi:
1. L’orientamento generale della chiesa ingiungeva la clausura per le donne a partire dalla Costituzione Periculoso di Bonifacio VIII del 1298. Dal 1317 poi, con la bolla pontificia Sancta Romana, Giovanni XXII aveva proibito a uomini e donne di vivere insieme, professando la regola del 3° Ordine Secolare.
Tale legislazione nasceva dal timore che i numerosi movimenti ereticali, fautori di una chiesa spirituale, trovassero facilmente favore preso i gruppetti di eremiti/e.
2. L’esperienza di Angelina di vivere in un “monastero aperto” contrastava non solo con l’orientamento della chiesa ma anche con il processo di normalizzazione promosso nel primo ‘400 dagli Osservanti della seconda generazione che, mentre nell’ambito maschile si avvicinavano alla città e si dedicavano alla predicazione, nell’ambito femminile si facevano fautori dell’adozione della Regola mitigata di Santa Chiara, anche da parte di quante avevano professato la Regola del 3° Ordine.
Angelina sarà la prima donna ad ottenere il riconoscimento pontificio della sua forma di vita, vita mista per cosi dire, e cioè frutto di un concerto armonico tra intensa contemplazione e presenza al mondo, forma di vita, assolutamente in anticipo rispetto ai canoni del tempo; essa si affermerà ampiamente solo nel secolo XIX, ma questo avrà un alto costo in sofferenza e in solitudine.