IL MONASTERO DI S. MARGHERITA AD ASCOLI PICENO

La storia della spiritualità francescana a Ascoli è segnata dal passaggio in città dello stesso San Francesco che suscitò grande entusiasmo. Nel corso del Trecento abbiamo testimonianza di diversi eremiti e bizzoccaggi sule montagne intorno alla città. Fra questi spicca quello di Domenico Savi, detto anche "Meco del Sacco", dalla veste con cui si copriva: un sacco di canapa. Per questo i suoi seguaci erano detti "sacconi". Le idee di Domenico erano considerate al limite dell'eresia ed egli dovette subire le persecuzioni dell'Inquisizione. Il clima non era dunque favorevole a spirituali, fraticelli e beghini.

In questo clima, pare sul finire del secolo (in verità le fonti sono discordanti e danno una data che oscilla fra il 1390 e il 1427) una certa Vitarella fondò il monastero di Santa Margherita nei pressi della chiesa di San Pietro Martire. La tradizione storica francescana lega da subito la comunità alla beata Angelina. Alcuni vorrebbero Vitarella seguace di Angelina fin dai tempi in cui ella sarebbe vissuta a Civitella del Tronto. Vitarella governò la comunità fino alla morte, avvenuta nel 1427. Le succedette Paola Neri di famiglia fiorentina, che appare ciata nella bolla papale del 1428 e che dovette reggere il monastero per una decina d'anni. Morì infatti nel 1438 e fu sepolta nella chiesa del Monastero dove ancora nel Settecento se ne poteva vedere la tomba.

Il monastero sorge sulla riva destra del Tronto, su un dirupo e nel corso dei secoli ha subito frane e erosioni. Il danno maggiore lo ha fatto la sopressione napolenica che trasformò l'edificio in struttura pubblica. Nel 1927 fu acquistato dalle suore Benedettine che lo occupano ancora oggi.