LA BEATA ANTONIA DA FIRENZE

Antonia nacque a Firenze tra il 1400 e il 1401. Giovanissima andò sposa ad un suo parente che morì prematuramente a qualche anno dal matrimonio, lasciandola con un figlio. Nonostante le pressioni della famiglia, non volle risposarsi ma si occupava della educazione del bambino e si dedicava alla preghiera.
In quegli anni San Bernardino da Siena, insieme ad altri frati minori, stava diffondendo il movimento dell'osservanza, cha dava nuovo impulso all'Ordine francescano. San Bernardino predicava nelle chiese e sulle piazze di tutta Italia e dall'8 marzo al 3 maggio 1425 lo fece in Firenze, nella Chiesa di S. Croce. Antonia dovette ascoltarlo e ne fu spinta ad una scelta di vita migliore. Suo figlio aveva ormai nove o dieci anni e potè affidarlo ai genitori, prima di entrare, intorno al 1429, nel monastero di S. Onofrio.

Vi rimase però per poco tempo, perché Angelina la chiamò prima a Foligno, poi ad Assisi e a Todi. Infine Antonia andò L'Aquila, nel nuovo Monastero di S. Elisabetta, assieme a un piccolo drappello dì suore, fra cui spiccava suo Paola da Foligno. Era il 2 febbraio 1433.

Antonia rimase alla guida del monastero di S. Elisabetta per 14 anni, ma forse dopo il primo entusiasmo sentiva il desiderio di una vocazione diversa, più tradizionale. Andava così maturando in lei il pensiero di lasciare il Terz'Ordine regolare per abbracciare la Regola di Santa Chiara. In quegli anni altri monasteri di Clarisse, vicine al movimento degli osservanti, stavano vivendo un intenso movimento di rinnovamento. Queste sorelle volevano rivivere la freschezza delle loro origini e quindi abbracciavano l'osservanza della primitiva regola di Santa Chiara. In questa decisione, Antonia trovò aiuto e guida in San Giovanni da Capestrano, il quale nel 1447 era a L'Aquila.

San Giovanni cerò una nuova sede per Antonia e per le sorelle che avevano deciso di seguirla, trovandola nel Monastero dell'Eucarestia, già sede di una comunità di domenicane. Il 16 luglio 1447, un grande corteo con a capo San Giovanni, partendo da Collemaggio, accompagnò la Beata e altre 13 sorelle al Monastero dell'Eucarestia, chiamato successivamente di "S. Chiara povera" e dopo la sua morte della "Beata Antonia".

Incominciò così per Antonia una nuova vita, nel nascondimento e nella preghiera di una comunità di clausura. Per sette anni fu badessa, poi visse nell'ombra, nella contemplazione profonda del mistero di Cristo crocifisso, nel quale s'immedesimò completamente. Il Monastero viveva nella povertà, al punto che a volte mancava anche lo stretto necessario per sopravvivere ma Antonia mostrava sempre letizia evangelica, tanto che - raccontavano le compagne- "era tanto allegra che pareva abondassi di grande abondantia di tutte le cose".

Morì il 29 febbraio 1472, e i contemporanei narrano che alla sua morte avvennero molti miracoli. Il suo corpo, incorrotto, si venera nella chiesa del suo monastero.